Fonte MEF

Roma, 7 ottobre 2020 – Una strategia organica e coerente per sostenere il rilancio della crescita e dell’occupazione in una dimensione di trasformazione del Paese e porre, allo stesso tempo, il nostro debito pubblico su un sentiero credibile e sostenibile di discesa strutturale.

È questo il quadro disegnato dalla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef) 2020 approvata dal Consiglio dei Ministri su proposta del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri.

La Nota aggiorna le precedenti stime economiche sull’impatto della pandemia da Covid-19, anche alla luce degli effetti dell’imponente insieme di interventi adottati dal Governo, che nel complesso ammontano a oltre il 6% del PIL.

“Nel confronto internazionale la combinazione delle misure di politica sanitaria e di politica economica si è rivelata, ad oggi, tra le migliori, riuscendo a garantire un efficace contrasto alla diffusione del virus e al contempo la maggior tutela possibile dei redditi e della capacità produttiva”, ha scritto il Ministro Gualtieri nella premessa della Nota.

Lo scenario considerato sconta ancora l’imprevedibilità dell’evoluzione della pandemia in tutto il mondo e nel nostro Paese, ma tiene conto anche delle capacità di ripresa mostrate della nostra economia: a partire dal mese di maggio l’economia ha cominciato a riprendere, sorprendendo al rialzo la maggior parte dei previsori. Per il terzo trimestre, si stima ora un rimbalzo superiore a quello ipotizzato nel DEF. Gli ultimi indicatori disponibili tracciano, infatti, un andamento in crescita nei mesi estivi per la produzione industriale, il settore delle costruzioni e il fatturato dei servizi.

In questo scenario, la Nadef traccia il percorso per proseguire il passaggio dalla fase della protezione del nostro tessuto economico-sociale a quella del rilancio della crescita, anche alla luce della risposta positiva alla pandemia messa in campo dalle istituzioni europee.

La Nota, infatti, definisce il perimetro di finanza pubblica nel quale si iscriveranno le misure della prossima Legge di Bilancio, che avrà l’obiettivo di sostenere la ripresa dell’economia italiana nel triennio 2021-2023, e delinea uno scenario macroeconomico e di finanza pubblica che incorpora le risorse europee che saranno messe a disposizione del nostro Paese dal Next Generation EU (NGEU) e dalla Recovery and Resilience Facility (RRF).

La Nadef per il 2020 presenta un orizzonte più ampio di quello abituale, arrivando fino al 2026, per mostrare la coerenza tra gli andamenti di finanza pubblica e le risorse rese disponibili dalla RRF.

Per quanto riguarda la programmazione delle finanze pubbliche, per il 2021 la Nadef fissa un obiettivo di indebitamento netto (deficit) pari al 7% del PIL. Rispetto alla legislazione vigente, che prevede un rapporto deficit/PIL pari al 5,7% si presenta quindi lo spazio di bilancio per una manovra espansiva, pari a 1,3 punti percentuali di PIL, quindi oltre 22 miliardi di euro.

Gli interventi della Legge di Bilancio saranno principalmente rivolti, fra le varie misure, al sostegno nei confronti dei lavoratori e dei settori più colpiti dalla crisi Covid-19; alla valorizzazione delle risorse del Next Generation EU, nel disegno complessivo di un ampio orizzonte di investimenti e riforme di portata e profondità inedite; ad attuare un’ampia riforma fiscale che migliori l’equità, l’efficienza e la trasparenza del sistema tributario, riducendo anche il carico fiscale sui redditi medi e bassi, coordinandola con l’introduzione di un assegno universale per i figli.

La prossima Legge di Bilancio e le sovvenzioni della Recovery and Resilience Facility complessivamente avranno un valore pari a circa il due per cento del PIL nel 2021.

Grazie allo stimolo assicurato da queste misure espansive, dopo un calo del PIL pari al 9% nel 2020, nel 2021 è attesa una crescita programmatica del PIL pari al 6% (rispetto ad una crescita tendenziale del 5,1%), che nel 2022 e nel 2023 si attesterà, rispettivamente, al 3,8% ed al 2,5%. Nel biennio successivo al 2021, l’impostazione espansiva della politica di bilancio si attenuerà gradualmente fino a raggiungere un avanzo primario di 0,1 punti percentuali e un indebitamento netto in rapporto al PIL del tre per cento. Questo scenario prevede, per il 2022, il recupero del livello del PIL registrato nell’anno precedente la pandemia.

“Le risorse messe in campo dall’Unione Europea saranno utilizzate per conseguire gli obiettivi di innovazione e sostenibilità ambientale e sociale che caratterizzano il programma della nuova Commissione europea, pienamente coerenti con l’impostazione che si è data il Governo sin dal suo insediamento” ha affermato il Ministro Gualtieri.

In questo quadro, all’interno del PNRR un ruolo cruciale verrà svolto dagli investimenti pubblici, che verranno significativamente aumentati con l’obiettivo di riportarli su livelli superiori sia a quelli precedenti la crisi del 2008 sia alla media europea.

La Nadef, inoltre, delinea una strategia per porre il nostro debito pubblico su un sentiero credibile e sostenibile di discesa strutturale. Rispetto al 2020, nel quadro programmatico di finanza pubblica, il rapporto debito/PIL nel 2021 è previsto in calo di 2,4 punti percentuali, dal 158% al 155,6%. Per gli anni successivi, alla luce del rilevante impatto positivo del PNRR e delle relative risorse, in uno scenario che mostra una crescita attesa stabilmente più elevata di quella registrata negli ultimi venti anni, viene delineato un percorso di graduale riduzione del rapporto debito/PIL, con l’obiettivo di riportare il debito al livello pre-Covid nell’arco di un decennio.

Tale prospettiva è resa credibile dalla tendenza del disavanzo a legislazione vigente nel corso del prossimo triennio e dall’assenza di clausole di salvaguardia che, per la prima volta dopo diversi anni, ci restituisce un quadro realistico dello stato delle finanze pubbliche.

“Abbiamo di fronte a noi l’opportunità di rilanciare la crescita del nostro Paese in chiave di sostenibilità ambientale e sociale, nonché di sciogliere nodi strutturali, disparità sociali e territoriali che si trascinano da lungo tempo. Ciò richiede un cambio di passo e di mentalità da parte delle istituzioni e delle componenti dell’economia e della società italiana”, ha scritto il Ministro Gualtieri nella premessa della Nota.

Gli interventi del Piano per la ripresa e la resilienza, che il Governo presenterà non appena verrà finalizzato l’accordo in seno alle istituzioni europee, permetteranno il rilancio degli investimenti pubblici e privati e consentiranno di attuare rilevanti riforme strutturali, all’interno di un disegno complessivo di rilancio del Paese e di transizione verso un’economia più innovativa, sostenibile e inclusiva. Oltre agli interventi volti ad accelerare la transizione ecologica e quella digitale e ad aumentare la competitività e la resilienza delle imprese italiane, una particolare attenzione verrà dedicata agli investimenti e alle riforme in istruzione e ricerca.

“Tutti insieme siamo chiamati a una grande sfida di responsabilità nella selezione dei progetti, che devono essere valutati nella loro capacità di rilanciare in modo strutturale la crescita e l’occupazione di questo Paese, di ricucirne le fratture territoriali e sociali, di renderlo più innovativo, più forte e più giusto. Si tratta di un’occasione unica e irripetibile, non solo per superare le conseguenze della pandemia, ma anche per migliorare e rilanciare il nostro Paese e renderlo protagonista delle sfide del futuro” ha scritto il Ministro Gualtieri a conclusione della premessa della Nadef.